Categoria: News Fai | 10-06-2017
Nel pomeriggio di ieri 9 giugno presso la sede della scuola edile di Padova si sono incontrati i lavoratori della nuova Agenzia Veneta per l'Innovazione per il Settore Primario (ex Veneto Agricoltura) per un'assemblea sindacale alla presenza dei segretari generali regionali di FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL. All'ordine del giorno fare il resoconto degli ultimi incontri con l'assessore incaricato Giuseppe Pan e con il direttore generale dell'agenzia dott. Alberto Negro. Nella sostanza si evidenzia la criticità di un sistema che, mentre la politica tende a garantire occupazione e le 165 giornate ai lavoratori a tempo determinato, i vertici dell'azienda tendono a frenare seguendo una logica di razionalizzazione sostanziale. Attualmente ci sono centri operativi che non sono coperti dalle 165 giornate, anzi ne sono ben lontane, ma non trovano confronto nell'idea della dirigenza di addivenire a delle soluzioni.All'assemblea presente anche l'avvocato Roberto Finocchiaro dello studio De Salvo e Ferrara di Padova che segue la Cisl Padova-Rovigo dal punto di vista vertenziale. Il legale sará incaricato di seguire i lavoratori nella vertenza che si dovrà aprire per tentare il recupero degli aumenti contrattuali bloccati da parecchi anni frutto di un'interpretazione della regione di bloccare gli stipendi non solo al personale pubblico, ma anche delle aziende collegate.I lavoratori alla fine hanno dato mandato alle segreterie regionali di studiare e proporre un "
pacchetto" di iniziative sindacali per smuovere i vertici dell'azienda e della politica al fine di ricercare soluzioni
tempestive per garantire la piena occupazione del personale.
Zanin Andrea segretario generale della FAI CISL del Veneto
Andrea Zanin, segretario generale della FAI CISL VENETO: "
ottima la risposta dei lavoratori che ormai sono arrivati al massimo della sopportazione. AVISP deve capire che dietro ad ogni lavoratore c'è una famiglia che chiede dignità attraverso la garanzia di in lavoro"."
L'incarico dato al legale deve essere non solo un atto formale per il blocco dei eventuali termini di prescrizione per il tentativo di recuperare i blocchi degli aumenti contrattuali", prosegue Zanin, "
ma è il primo segnale che diamo al sistema per dimostrare che i lavoratori non hanno intenzione di far passare ulteriore tempo per essere ascoltati".