Categoria: News Fai | 18-04-2023
Il 30 novembre di quest’anno scadrà il contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare. E’ tempo quindi che le organizzazioni sindacali presentino la loro piattaforma di rinnovo alle organizzazioni datoriali. Una piattaforma che ha preso forma in questi anni caratterizzati dallo scoppio e diffusione di una pandemia ( che ha fortemente influenzato lo scorso rinnovo)e anche di una guerra, con conseguenti ricadute sui costi delle materie prime, prima fra tutte l’energia. Un comparto, quello dell’agroalimentare che, nonostante lo scenario alquanto ostico, è riuscito non solo a tenere la barra dritta ma a crescere in volumi, fatturato, esportazioni. Non si può non partire da questi presupposti per giustificare le richieste avanzate in piattaforma; una piattaforma ambiziosa, che ha tenuto conto anche del ruolo che lavoratrici e lavoratori hanno svolto proprio durante gli anni più difficili della pandemia, assicurando scaffali pieni ed evitando ricadute sociali che avrebbero potuto innescare difficili scenari. Sono i lavoratori e lavoratrici che, al pari del comparto sanitario, hanno continuato a prestare il loro servizio anche quando i protocolli per le misure contenitive del Covid non erano ancora stati implementati.
Andiamo a vedere quali sono i principali punti toccati dalla proposta di piattaforma; intanto si rende ancora una volta necessario affrontare il tema del ricambio generazionale e del mercato del lavoro. E’ necessario prevedere nuovi meccanismi di ingresso e di uscita al fine di agevolare lavoratori giovani ed anziani, implementare maggiormente il diritto alla formazione continua. Il tema della conciliazione vita-lavoro diventa sempre più pregnante ed è in quest’ottica che nasce la proposta di ridurre l’orario di lavoro settimanale a 36 ore a parità di salario. Sempre in quest’ottica, sono richieste ulteriori 8 ore di permessi retribuiti per la malattia del figlio fino a 10 anni e per l’inserimento al nido e per l’assistenza ai genitori anziani in caso di day hospital. Ancora, torna il tema della comunità di sito, in questo caso connesso anche il tema della sicurezza sul lavoro; anche qui, richiesti ulteriori 8 ore di permesso per la formazione ed un ulteriore riunione periodica tra Rls e tutti gli altri attori della prevenzione. Infine viene riproposto il tema della riforma del sistema di inquadramento, ormai obsoleto rispetto alle nuove mansioni e capacità che i lavoratori e le lavoratrici svolgono. Si richiede inoltre l’aumento della contribuzione al 2% ai fondi di previdenza complementare, la riduzione del periodo lavorativo per avere accesso alle prestazioni del fondo Fasa, l’aumento della contribuzione aziendale allo stesso fondo e l’esclusione definitiva della compartecipazione dei dipendenti. Per quanto riguarda la parte economica, viene richiesto un aumento, a parametro 137, di 230€ sul minimo contrattuale e 70€ sullo Iar. Nelle aziende dove manca la contrattazione di II livello, un aumento di 30€ sull’importo previsto.
Una piattaforma particolarmente ambiziosa dunque, che in parte riprende le istanze rimaste inascoltate all’ultimo rinnovo ma che presenta ulteriori elementi innovativi che lasceranno ampio spazio alla trattativa.