Siglato oggi in Regione Veneto protocollo d’intesa sul caporalato
Categoria: News Fai | 21-05-2019
E' stato firmato oggi, a Venezia, il protocollo regionale per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, tra la Regione Veneto, le rappresentanze sindacali regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, le rappresentanze datoriali CIA, Confagricoltura, Coldiretti, Agri Veneto, Fedagri, Confcooperative, Legacoop, e le parti sociali Inps, Inail, Veneto Lavoro, Anpal, Ispettorato Interregionale del Lavoro di Venezia.
Quello dell'agricoltura, è un settore chiave per l'economia della nostra regione, contribuendo per circa il 15% del pil, con 65 mila aziende e 174 mila lavoratori occupati nel settore. E sono diversi i casi di caporalato venuti alla luce sul territorio nel corso degli ultimi anni; è sull'onda di questa emergenza, infatti, che è nato il progetto "Sos caporalato", attraverso cui è stato messo a disposizione un numero verde gratuito ( 800.199.100) per segnalazioni e testimonianze. "La firma di oggi si allinea a quanto già è stato fatto in altre regione d'Italia, che hanno ratificato ed applicato protocolli virtuosi e che funzionano", ha detto Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl," ma è necessario che anche altre regioni si attivino in tal senso, anche per dar seguito a quanto previsto dalla legge 199". La firma del protocollo segue l'istituzione del tavolo regionale, avvenuto nel luglio scorso, per favorire l'incontro legale tra domanda e offerta di lavoro nel settore. Come hanno sottolineato anche il segretario Fai Cisl Veneto, Andrea Zanin, e il segretario della Fai Cisl di Verona, Giampaolo Veghini, "questa firma rappresenta un'intesa importante, prevedendo specifiche azioni per il rafforzamento dell'incontro tra domanda e offerta sia attraverso i centri per l'impiego, sia attraverso gli enti bilaterali accreditati. E' solo attraverso questi strumenti infatti", sostengono i due sindacalisti, "che è possibile diffondere cultura sindacale in un settore vario e frammentato, spesso difficile da raggiungere con gli strumenti tradizionali a nostra disposizione, e dove purtroppo la conoscenza dei diritti dei lavoratori e delle tutele a loro dedicate in tema di salute e sicurezza, sono scarsamente diffuse ".